Aria più pulita, la provincia di Lecco la più virtuosa

Secondo i dati del primo bilancio di ARPA Lombardia, il 2023 è stato l’anno migliore da quando è stata avviata la misurazione della qualità dell’aria. Il livello di PM10 – ossia le cosiddette “polveri sottili” – per l’ottavo anno consecutivo (dal 1014, ad eccezione del 2015 e del 2017) è rimasto nei valori medi in tutte le stazioni. Anche per quanto riguarda la media giornaliera i risultati sono ottimi: il 70% delle stazioni ha rispettato il limite, a differenza del 2021, quando la percentuale era del 26%, e del 2005, quando tale limite era rispettato solo da Bormio.

Il livello di PM2,5 – ossia le “polveri fini” – per la prima volta non ha sforato i limiti in tutte le stazioni della rete. Inoltre, in più dell’80% delle stazioni la concentrazione media di biossido di azoto (NO2) è risultata inferiore a quella dell’anno precedente.

In merito è intervenuto il Consigliere Regionale lecchese di Fratelli d’Italia, Giacomo Zamperini, membro della VI Commissione Ambiente, energia e clima, protezione civile.

«I dati Arpa, che certificano il continuo miglioramento della qualità dell’aria in Lombardia, hanno sottolineato come la Provincia di Lecco sia risultata essere la più virtuosa. Difatti, il livello della concentrazione media annua di PM10, che fin dal 2005 è risultato essere più basso nella nostra Provincia, nel 2023 è risultato pari a 19 μg/m³, contro la soglia massima di 40 μg/m³. Lo stesso anno, il limite giornaliero di 50 μg/m³ è stato superato solo 6 volte.» Ha continuato il Consigliere. «In questi giorni, è esplosa la polemica sui sindaci che non dovrebbero autorizzare i tipici falò rituali di fine gennaio perché contro la legge ma, numeri alla mano, i dati sono positivi ed in continua progressione. È assurdo, quindi, che ci sia ancora confusione sulla liceità delle tradizionali manifestazioni popolari che prevedono i falò rituali come quelli previsti per i festeggiamenti tipici lombardi di questo periodo dell’anno, ad esempio nella festa della “Giubiana”. In base alla disciplina regionale – in attuazione della normativa statale – sul tema delle combustioni all’aperto (T.U.A. – d.lgs n. 152/06 e s.m.i.), infatti, i falò rituali ma anche le grigliate ed i barbecue, sono vietati dal 1° ottobre al 31 marzo di anno nei Comuni posti a quota inferiore a 300 metri s.l.m. (o poste a quota inferiore a 200 metri s.l.m. nelle Comunità montane).» Ha concluso Zamperini.

«Basta con le eco-follie della sinistra fintamente ambientalista, non può di certo essere l’accensione estemporanea di un fuoco in una festa di paese o una grigliata tra amici a danneggiare la qualità dell’aria. Dovremmo ricominciare ad occuparci delle persone che non arrivano alla fine del mese, anziché seminare inutilmente panico sulla presunta fine del mondo. Su questo tema, chiederò un intervento chiarificatorio a Regione Lombardia.»

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